Omicidio di Massa |
Scritto da Redazione |
Lunedì 29 Ottobre 2012 07:38 |
STEFANO ROMITA
Doveva piovere, diluviare. E così è stato. C’era da attenderselo. Era previsto.Programmato. Ma che in questa domenica piovessero così tante cazzate arbitrali non era proprio immaginabile. Che ci scrosciasse addosso come cascata del Niagaraanche tutta l’incapacità arbitrale del mondo non era proprio pensabile. Era acqua mistaa scorrettezze e sputi degli avversari, a giocatori che non uscivano dal campo anche serichiamati in panchina, a malafede bianconera e assenza di polso di uomini pagati emessi in campo per dirigere una gara, non il suo risultato finale. Dare un rigoreinesistente a qualche minuto dalla fine e non concedere che tre minuti di recupero sonocose che fanno male al calcio. Siamo in mano a fischietti mediocri che non meritano laserie A e forse neanche la B. E grazie ai loro errori e alle loro distrazioni in tutte le garedi ieri, e non solo all’Olimpico, migliaia di tifosi si sono messi a letto furiosi. Lo avròsenza dubbio fatto anche io, ieri notte, lasciando la mia bile strisciare da sotto lecoperte e girare per la città in cerca di Davide Massa. Ma lui se n’era già tornato adImperia. Col suo fischietto in bocca. E se Agnelli vuole cambiare il calcio... a noi che lacosa ci fa ridere, ci vien da cambiare molto di più. A cominciare da un quarto uomoche, messo sul prato, non deve cercare intorno a se la quarta donna, ma lescorrettezze e gli episodi irregolari.
In pochi minuti, dopo essere stata riacciuffata da una fortunatissima Udinese, ecolpevole anche di molti sciocchi errori al centro del campo, la miglior Roma dellastagione fin qui disputata, è stata messa in ginocchio.
Solo errori arbitrali? Ho visto solo quello ieri sera? Solo il mio piangermi addossononostante da romanista ormai anziano sia abituato alle ingiustizie del fato e degliarbitraggi? Certamente no. Ho visto che se rimbalza un pallone addosso a Di Natalementre è di schiena, la palla gli entra dentro. Ho visto anche che Zeman ha grandedifficoltà a trovare i centrocampisti giusti per i novanta minuti. E ho visto ancora unavolta che abbiamo un grande portiere. E che con matematica precisione ogni volta chesi fa uscire Totti, la Roma sbanda, non sa più che fare, si affida al caso e allo "stellone"che algebricamente giunge invece sui piedi degli avversari. Strano che un uomonavigato e capace come Zeman non abbia ancora marchiata a fuoco sulla pelle questabanale e scontata rivelazione. Non è un segreto di Fatima. Non è un mistero cheprofessori e scienziati non sanno spiegarsi. E’ una cosa che a Roma sanno tutti. Pure ilaziali.
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