Solo la vittoria. Luis Enrique mette da parte tutto il resto, bel gioco compreso, per restare aggrappato al treno che porta in Champions. Oggi nel turno pre-pasquale a Lecce (ultima partita della stagione fisssata alle 15 per la Roma) si scrive un altro capitolo chiave della rincorsa europea. Tante le insidie, a cominciare dalle assenze: Totti è rimasto a casa insieme a Borini, Simplicio, Greco, Juan e Cassetti. Ma alibi e parole servono a poco in questa fase. L'allenatore della Roma si adegua: la conferenza della vigilia dura appena sette minuti. «Tutti sappiamo - ricorda Luis Enrique - che ci giochiamo tantissimo, non solo a livello individuale. Abbiamo la possibilità di restare in corsa per la Champions, ma la cosa importante alla fine sarebbe riuscire a prendere davvero il terzo posto». Lo spagnolo ha iniziato a crederci, non tanto per i progressi della sua squadra quanto per il ritmo delle avversarie. Un successo oggi garantirebbe alla Roma di recuperare punti su Lazio e/o Napoli che si incontrano stasera. «Il bel gioco? Mancano solo otto partite e la cosa più importante è sempre il risultato. Questo è il momento chiave della stagione - prosegue l'asturiano - ma non so quante vittorie serviranno per arrivare in Champions. Non ho fatto calcoli, mi interessa solo la partita di Lecce. Per noi questa è una settimana importantissima». Già: dopo il viaggio al Via Del Mare in quattro giorni la Roma affronterà all'Olimpico Udinese e Fiorentina. Una settimana chiave, non solo sul campo, visto che dagli Stati Uniti sono attesi Pallotta e l'ad Pannes. Il primo ostacolo da superare è una squadra sconvolta dalla vicenda del calcio scommesse ma ancora viva, almeno a sentire Serse Cosmi. «Il Lecce ha bisogno di vincere - avvisa Luis Enrique - perché si trovano in una situazione pericolosa. Per loro è una opportunità decisiva di arrivare alla salvezza. Da parte nostra nessun calcolo in vista delle prossime gare: metterò in campo saranno quelli che penso siano i migliori. Non ho avuto tempo di guardare in faccia uno per uno tutti i giocatori, ma vedo una squadra che sta migliorando». De Rossi & Co. si troveranno di fronte una squadra piena di ex e tifosi romanisti o pseudo tali. Per dirne una, l'ultima vittoria contro una formazione allenata da Cosmi risale al gennaio 2006: Udinese-Roma 1-4. «Lui tifa per noi? Sono sicuro - ribatte l'asturiano - che tiferà Lecce. Se è romanista avrà ancor più voglia di vincere». In chiusura l'allenatore dedica un pensiero a Marquinho che non è più solo un Acquistinho di gennaio ma un giocatore utilissimo per aumentare i ritmi a centrocampo. «Adesso sto vedendo quello che avevo visto prima che venisse qua. È sempre difficile per chi arriva da un altro paese e a stagione iniziata, ritrovare il suo livello individuale.
Lui lo sta facendo in tempi record, ha una voglia che considero chiave per essere un giocatore importante e mi aspetto ancora di più». Non solo da lui: ora c'è davvero bisogno di tutti.
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