martedì 13 marzo 2012

Pianeta Giallo Rosso



Roma, gli attaccanti di Luis non segnano
Borini nasconde un grave mal di gol

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Osvaldo
di Ugo Trani
ROMA - Il momento d’oro di Fabio Borini sta coprendo il difetto peggiore della Roma di Luis Enrique. Il mal d’attacco che c’è e, grazie al ventunenne emiliano, non si vede. Sbagliato minimizzare il problema. Perché le altre punte faticano a segnare. I pochi gol di Lamela, Osvaldo, Totti e Bojan incidono sul rendimento della squadra giallorossa, sesta in classifica e a 7 punti dal terzo posto. Per giocare in Europa la prossima stagione, non per forza in Champions (anche se con 11 gare a disposizione l’obiettivo è sempre possibile), servono le reti di tutti e non solo di uno.

Nel 2012, in meno di due mesi, Borini ha realizzato 8 gol. In 10 partite. Per la verità ha esultato nove volte, se contiamo anche la gara di Coppa Italia con la Fiorentina, quella della doppietta di Lamela. Ma il discorso va ristretto al campionato, l’unica competizione in cui ancora è in corsa la Roma. Totti, 4 reti (2 su rigore) e due doppiette, e Bojan hanno fatto centro nel nuovo anno. Il loro 5 gol concentrati in 3 match (su 11), e la rete dello spagnolo, l’ultima firmata da una delle quattro punte a digiuno, per arrotondare il punteggio contro l’Inter (timbro del 4 a 0).

C’è solo Borini, insomma. Spesso si fa riferimento alla difesa fragile e all’atteggiamento troppo spocchioso della Roma che si sbilancia in modo esagerato e di conseguenza fatale. Ma proprio una formazione che gioca prevalentemente nella metà campo avversaria, deve sfruttare al meglio le potenzialità offensive. Creare e, soprattutto, realizzare. Tra l’altro il reparto avanzato, a parte l’infortunio muscolare e le due giornate di squalifica di Osvaldo, è quasi sempre stato al completo mentre dietro i difensori scarseggiano (dalla gara di Palermo sono out i due centrali titolari, Burdisso e Juan).

I dati che inchiodano i quattro attaccanti sono evidenti nella tabella in alto. Lamela ha segnato solo un gol, al Palermo, nella girone d’andata. Era il 23 ottobre: tra le punte è quello che ha giocato proprio da quel pomeriggio con più continuità. Sono 1480 i minuti di astinenza dell’argentino che, per la verità, anche con il River non ha mai segnato tanto. Osvaldo, invece, si è fermato il 21 dicembre a Bologna nell’ultima partita del 2011. Fermo per 40 giorni proprio all’inizio del nuovo anno, ha saltato le ultime due gare per squalifica. E’ stato a lungo il capocannoniere della squadra con 7 gol. Superato e staccato da Borini, l’italoargentino proverà a sbloccarsi lunedì contro il Genoa. Pochi, comunque, i minuti giocati dalla gara al Dall’Ara: 204. Totti, invece, si è bloccato il 21 gennaio, nel 5 a 1 contro il Cesena, per la precisione da 656 minuti: il capitano, però, è tra le punte il più lontano dalla porta, nel suo nuovo ruolo di regista-trequartista. Bojan, come dicevamo, è il realizzatore più recente: la sua quarta rete stagionale è arrivata il 5 febbraio contro l’Inter. Lo stop dello spagnolo è minimo: 47 minuti. Del resto è ormai una riserva (a Catania, nella partita lampo di mezz’ora, Luis Enrique gli ha preferito Piscitella, quella sera al debutto in serie A).

Sabatini, ieri spostatosi a Milano, sta lavorando per migliorare il reparto. Oltre al giovane serbo Jankovic, può prendere la comproprietà di Destro dal Siena (l’attaccante è del Genoa che lo ha dato in prestito al club toscano, obbligato a fine stagione a prendere la metà del cartellino). Proprio Destro ha indirettamente confermato l’esistenza della trattativa ai microfoni di Sky: «La capitale è una grandissima piazza, mi troverei bene con Borini». I due sono compagni nell’Under 21 di Ferrara e presto potrebbero ritrovarsi insieme sia con Prandelli che con Luis Enrique.

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