venerdì 1 novembre 2013

Roma-Chievo 1-0, gol di Borriello: 10 vittorie consecutive, record per Garcia

Roma-Chievo 1-0, gol di Borriello: 10 vittorie consecutive, record per Garcia

ROMA, 31 ottobre 2013

I giallorossi centrano il primato di successi di fila a inizio stagione e tornano a +5 su Juve e Napoli. Gara non esaltante: decisivo l'ingresso di Florenzi che regala al centravanti l'assist per il gol decisivo a metà ripresa

L'esultanza di Marco Borriello dopo la rete decisiva. Afp
L'esultanza di Marco Borriello dopo la rete decisiva. Afp
Ancora soffrendo, ancora gettando il cuore oltre l'ostacolo, ancora con una vittoria per 1-0, proprio come quattro giorni fa ad Udine. Alla fine, però, per la Roma fa lo stesso, perché arrivano in cassaforte altri tre punti pesantissimi che consentono ai giallorossi di tornare a +5 su Juve e Napoli, quelli del record assoluto di vittorie consecutive (dieci) in Serie A nelle prime dieci giornate. In tutta la storia del calcio italiano mai nessuno era riuscito a fare tanto ed allora anche se con un po' di sofferenza, la vittoria contro la squadra di Sannino (a forte rischio la sua panchina) ha comunque un sapore dolcissimo. Per tutti, ma soprattutto per Marco Borriello, che non segnava in giallorosso dal 22 maggio 2011.
MURO GIALLOBLÙ — Garcia lancia Marquinho al posto di Florenzi e sulla corsia sinistra sceglie Dodò, per cercare di aumentare i rifornimenti in area per Borriello (evanescente per i primi 45', decisivo nella ripresa). Sannino deve rinunciare a Thereau per un problema muscolare nel riscaldamento, ma conferma lo stesso le due punte: il suo 3-5-2 diventa spesso un 5-3-2 che chiude un po' tutti gli spazi alle giocate giallorosse. Così la squadra di Garcia fatica un po' per tutto il primo tempo, nonostante l'inizio avesse fatto promettere bene (con 3 angoli in 4 minuti). Ed invece gli unici pericoli per Puggioni arrivano da fuori, con un tiro alto di Marquinho all'11' ed un sinistro da 20 metri di Ljajic, su cui il portiere veneto è bravo nella respinta. Per il resto poco altro, con Torosidis che prova a spingere a destra, Ljajic che svaria un po' per tutto il campo e Castan che sarà costretto a saltare Torino per l'ammonizione su Paloschi. Nel Chievo, invece, i meccanismi difensivi funzionano bene, Rigoni in mezzo al campo distribuisce gioco ed Hetemaj prova a dare supporto a Paloschi e Pellissier, spesso soli e abbandonati nella metà campo avversaria.
La festa della Roma a fine partita. Afp
La festa della Roma a fine partita. Afp
TESTATA VINCENTE — La ripresa riparte come il primo tempo, con la Roma alla ricerca del bandolo della matassa. Per trovarlo, Garcia deve sconfessare le sue scelte iniziali, richiamando in panchina Marquinho e Dodò e mettendo dentro Florenzi e Balzaretti. Così al 22' il muro gialloblù cade, con Florenzi che (dopo un bel fraseggio con Ljajic) mette di rabbia un pallone in mezzo su cui Borriello di testa trafigge Puggioni. L'Olimpico esplode, la Roma si scrolla di dosso le paure, il Chievo prova (invano) a reagire. Al 28', però, la squadra di Sannino mette i brividi a tutti, con un tiro di Rigoni respinto male da De Sanctis, su cui Benatia è costretto al fallo per non far segnare Paloschi: sarebbe rigore, ma l'attaccante gialloblù era in netto fuorigioco. Poi è tutto un insieme di rabbia agonistica, con il Chievo che cerca di trovare la forza per alzare il baricentro del gioco ed i giallorossi che gestiscono il risultato, tornando ad essere pericolosi solo con Ljajic (su punizione) al 36'. Fino al fischio finale, quella della liberazione per i 45mila dell'Olimpico e per un Garcia che le difficoltà del caso le aveva già intercettate in settimana.
Andrea Pugliese

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